Cento tavoli con dieci postazioni ciascuno, ognuna dotata di pc portatile. L’imponente aula della basilica di San Paolo fuori le mura, in una Roma dal clima stranamente rigido, ospita sotto il suo straordinario soffitto decorato il calore di mille voci a confronto. Carica umana e voglia di partecipare, insieme a una ventata di tecnologia portatile, segnano l’avvio della prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, una delle tappe della “fase profetica”, ultimo tratto del Cammino sinodale nazionale.
Nel pomeriggio di venerdì 15 novembre i delegati da tutta Italia hanno invocato lo Spirito Santo in clima ecumenico (presenti i rappresentanti di altre confessioni cristiane) e poi ascoltato le relazioni principali che introducono il lavoro di analisi dei Lineamenti, il testo che raccoglie i risultati finora raggiunti e propone alcune traiettorie pratiche.
Partecipano all’Assemblea i vescovi, i referenti diocesani, in proporzione al numero di abitanti di ogni Diocesi, i componenti del Comitato del Cammino sinodale, i direttori degli Uffici e Servizi della Segreteria Generale della Cei, alcuni esperti e invitati.
Per la Diocesi di Trento sono presenti, insieme all’arcivescovo Lauro, i referenti per il Cammino sinodale don Celestino Riz e Claudia Giordano e altri due membri del Coordinamento del Cammino sinodale: il diacono Sergio Oss e Cristina Bruni, accanto a Piergiorgio Franceschini, referente per le comunicazioni sociali della Diocesi.
Gli interventi di apertura
Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, ha letto in avvio il messaggio di Papa Francesco: “Vi incoraggio a percorrere la terza tappa, dedicata alla profezia. I profeti vivono nel tempo, leggendolo con lo sguardo della fede, illuminato dalla Parola di Dio. Si tratta dunque – secondo Bergoglio – di tradurre in scelte e decisioni evangeliche quanto raccolto in questi anni. E questo lo si fa nella docilità allo Spirito”, afferma il Papa.
Lo stesso Zuppi ha introdotto i lavori dell’Assemblea ricordando come nel 1959 in quella stessa aula san Giovanni XXIII annnciava l’indizione del Concilio Vaticano II. Zuppi ha usato parole di forte incoraggiamento per la Chiesa italiana, delineando la “sfida di camminare con speranza con tanti italiani e italiane, con tanti credenti magari un po’ spenti o rassegnati”, ha sottolineato il Presidente della CEI.
Per Erica Tossani, della Presidenza del Comitato nazionale del Cammino sinodale, l‘auspicio è “che le Chiese in Italia ritrovino, insieme, il gusto di «danzare, seguire, essere gioiose, essere leggere, e soprattutto non essere rigide».
La relazione principale è stata affidata a mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato sinodale: “La profezia sinodale – ha detto – non è appannaggio di singoli, ma caratteristica dell’intero Popolo di Dio”
Pierpaolo Triani ha infine presentato le modalità di lavoro che sabato vedranno impegnati i delegati senza soluzione di continuità su ben17 schede tematiche distribuite tra i tavoli di lavoro (1 scheda per ogni equipe), per giungere insieme a definire il documento di lavoro che porterà a scelte di rinnovamento concreto nel futuro della Chiesa italiana e della singole Diocesi.