In trecento a Lavis per la Festa diocesana delle famiglie. Al centro il tema della “speranza”. Don Lauro: “Amando diventiamo belli”  

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Un centinaio di famiglie – fra genitori e figli, oltre trecento persone – sono state protagoniste sabato 19 ottobre della Festa diocesana delle famiglie organizzata quest’anno a Lavis e di fatto inserita nel programma della Visita pastorale dell’arcivescovo Lauro.

Al cuore della festa la riscoperta del “Padre Nostro” anche in vista del prossimo Giubileo, dedicato al tema della speranza.  La parola “speranza” campeggiava in chiesa, davanti all’altare, nella scritta con le lettere in legno composte con i lavoretti dei più piccoli nei laboratori del pomeriggio. “La nostra idea era quella di far riscoprire la preghiera alle famiglie. Infatti è attraverso la preghiera e il cammino insieme che possono a loro volta scoprire la speranza”, hanno spiegato le organizzatrici della giornata coordinate dal Servizio diocesano Famiglia.

Don Lauro: “Dio ci vuole ‘in famiglia’. Amando diventiamo belli”

Nell’omelia della S. Messa monsignor Tisi ha lasciato tre suggestioni. La prima riguarda l’espressione “essere in famiglia”. “Un’espressione – ha detto – che indica che si può essere rilassati e naturali, che non c’è bisogno di essere sofisticati. Dio ci ha pensati così, come fratelli e sorelle, amici gli uni degli altri, naturali e senza sofisticazioni, come uomini e come donne che stanno bene insieme e la cui prima preoccupazione è prendersi cura del volto degli altri. Andiamo a casa con questo pensiero: ‘Siamo in famiglia. Dio ci vuole così: naturali, spontanei’“.

Il secondo pensiero, ha detto don Lauro, “lo prendo dai bambini dell’asilo”, che quando un compagno non presta loro i colori gli dicono ‘sei brutto’. Loro capiscono che quando teniamo le cose per noi siamo brutti, perché quando non amiamo siamo brutti. Amando diventiamo belli. Quello è il vero lifting, la crema dell’eterna giovinezza”.

Infine, ha spiegato monsignor Tisi riprendendo le letture, “le fatiche possono diventare una risorsa. Tutte le fatiche e i limiti che ho sentito sono state un’occasione per farmi aiutare dagli altri. Non spaventatevi quindi se ogni tanto ci facciamo un po’ male: quella è l’occasione per dire agli altri che da soli non ce la facciamo, che abbiamo bisogno di loro”.

La Festa è stata una salutare boccata d’ossigeno per molte famiglie, che hanno messo in luce il volto di una Chiesa in cammino, capace di generare speranza. “Nel Padre Nostro c’è speranza”, dicono all’unisono alcune mamme subito dopo la Festa diocesana. (fonte: vitatrentina.it)