Uniti per la pace. Anche in Diocesi la preghiera voluta dal Papa. Dalla Terra Santa l’appello del Custode Patton: “Più realistico costruire la pace che pensare di eliminare l’altro”

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“Vergine Maria, Madre della speranza, ottieni il dono della pace per la Santa Terra che ti ha generato e per il mondo intero!”. Sono le parole conclusive della grande invocazione risuonata ieri in cattedrale a Trento e in molte chiese della Diocesi dove le comunità sono state invitate a pregare per la pace, raccogliendo l’appello di papa Franceso.

In Duomo la Veglia è stata presieduta dal vicario generale don Claudio Ferrari (con il vescovo impegnato a Roma in CEI) e guidata da don Mauro Leonardelli, delegato dell’Area Testimonianza che ha concluso il momento di preghiera con l’auspicio: “Ogni cuore si apra alla pace e all’umanità”.

Il Rosario e le riflessioni che lo hanno accompagnato è stato proposto dalla Custodia di Terra Santa. E proprio dalla Terra Santa e in particolare dal Custode fra Francesco Patton arriva un nuovo forte appello alla ricerca del dialogo per giungere ad un cessate il fuoco.

L’intervista ad Avvenire

Patton lo ribadisce dalle colonne di Avvenire nel numero di martedì 8 ottobre: «E’ più realistico – dichiara – costruire la pace che pensare di eliminare l’altro». “Su un piano politico- nota Patton -, la pace è un processo. Per avviarlo – e già questo sarebbe un successo – occorrono azioni concrete. Prima fra tutte il cessate il fuoco. E, al contempo, un negoziato. Il che implica la disposizione delle due parti a concedere per ottenere. In questo caso, però, il dialogo richiede l’intervento di soggetti terzi che lo facilitino e lo spingano.

“Per il Medio Oriente – aggiunge il Custode – è giunto il tempo di andare oltre la soluzione dei due Stati, ipotizzando una comunità più ampia legata da vincoli economici e politici. Dobbiamo pensare fuori dagli schemi. Occorre, però, una classe politica con una mentalità nuova, in grado di pensare fuori dagli schemi della paura e del conflitto con cui non si può realizzare alcun futuro.

Il libro “I miei giorni in Terra Santa”

Un appello rilanciato anche nelle pagine del libroCome un pellegrinaggio – I miei giorni in Terra Santa” (Ts Edizioni, Milano 2024, pp. 128, 12,90 euro) scritto da padre Patton con il giornalista di Vatican Media Roberto Cetera. Il volume è stato presentato a Bologna domenica 29 settembre, nell’ambito del Festival Francescano. Il libro si avvale della prefazione di papa Francesco che tra l’altro scrive: «Gerusalemme è di nessuno, ma è di tutti» (LEGGI QUI PREFAZIONE).