250 giovani da tutta la Diocesi di Trento, guidati dall’arcivescovo Lauro Tisi, sono partiti nella tarda serata di sabato 29 luglio da Trento alla volta di Lisbona, per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù, che si è svolta nella capitale portoghese dall’1 al 6 agosto.
Giorno per giorno, grazie alla copertura mediatica offerta dai media diocesani, si è offerto un diario quotidiano dell’esperienza vissuta dai giovani e dai loro accompagnatori.
Sono rientrati a Trento nella serata di martedì 8 agosto i 250 giovani che, partiti da tutte le zone della nostra Diocesi, hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona.
Il lungo viaggio di ritorno, in pullman, aveva fatto tappa in quattro cittadine diverse del sud della Francia: Avignone, Salon de Provence, Frontignan ed Arles, dove i ragazzi ed i loro accompagnatori, tra cui il vescovo Lauro, avevano potuto rifiatare dopo le fatiche del fine settimana, visitando alcuni suggestivi luoghi come il centro di Avignone, con la sua celebre residenza papale.
Circa 5.200 i chilometri percorsi in una decina di giorni, che hanno portato i giovani a vivere un’esperienza indimenticabile come quella della veglia e della Messa con papa Francesco al Campo da Graça, ma anche alcune giornate di avvicinamento spirituale e socializzazione in Portogallo, ad Arranhó, e le tappe durante il viaggio di andata a Barcellona, Madrid e Fatima.
Nell’ultima giornata di viaggio c’è stato tempo per i canti, le partite a briscola, a cui ha partecipato volentieri anche l’arcivescovo Tisi, ma anche per la preghiera e le riflessioni sull’esperienza vissuta, guidate dai dieci sacerdoti assistenti spirituali. “Sono stato convertito da questa GMG perché prima non ci ero mai andato, e magari la guardavo un po’ con sufficienza”, ha confessato il vescovo Lauro in uno dei momenti di restituzione con i giovani, vissuto sul pullman 5 sul quale viaggiava: “Quest’anno, averla vissuta con voi mi ha fatto ricredere. È stata un’esperienza molto bella, molto forte, che mi ha aiutato molto”.
“La cosa che più mi ha colpito in assoluto siete stati voi“, ha detto l’Arcivescovo ai ragazzi in viaggio: “Quando vi vedevo lavorare in gruppo, ascoltavo le vostre riflessioni e le vostre domande, ho capito ancora di più che devo mettermi ancora di più in ascolto dei giovani, perché hanno tanto da dare. Un’altra cosa che mi ha colpito, è stato frequentare anche i 1800 giovani delle altre diocesi. Come voi sanno riflettere, mettersi in gioco, alternare la loro gioia con tanta profondità“. Quindi il suggerimento ai ragazzi: “Se non ci siete stati, andate a rivedere su Youtube la Via Crucis che è stata celebrata venerdì a Lisbona. È stata eccezionale, originalissima, con testi veramente belli e un’animazione che accompagnava il muoversi della croce sul palco che l’ha resa un capolavoro, difficile da spiegare: bisogna vederla”.
Quindi, dopo l’ultima pausa in autogrill, le ultime centinaia di chilometri, il tornare a vedere le montagne all’orizzonte e l’applauso una volta varcato il confine provinciale, fino al momento dei saluti e degli abbracci, chi con grandi sorrisi e chi con le lacrime agli occhi, ma tutti con la promessa di rivedersi presto.
N.B. Testi, immagini e video del diario quotidiano della delegazione trentina alla GMG sono stati curati da Giovanni Melchiori e Marianna Malpaga (QUI il loro commento al viaggio)
Il viaggio di rientro. È iniziato nel tardo pomeriggio di domenica 6 agosto il viaggio di rientro dei 250 trentini che hanno partecipato alla GMG. Lunedì, dopo venti ore di viaggio, in cui c'è stato il tempo per riprendersi dal weekend al Campo da Graça e, in alcuni casi, per riflettere sulle parole del Papa, i cinque pullman sono arrivati in cinque città diverse della Provenza: Avignone, Frontignan, Salon de Provence e Arles.
La visita alle città, la Messa e un input alla riflessione. Il pullman 3 (Alto Garda e Vallagarina) ha avuto l'opportunità di girare in centro ad Avignone, dove alcuni hanno visitato, assieme all'arcivescovo Lauro, il Palazzo dei Papi e le vie del centro, in pieno stile medievale. Il pullman 5 (Gardolo e San Rocco-Madonna Bianca) ha partecipato a una Messa celebrata dagli accompagnatori spirituali don Michele Vulcan e don Duccio Zeni a Frontignan. "Non avere paura di buttarsi nelle nuove esperienze e viverle ora, senza preoccupazioni", è stato l'invito che don Michele Vulcan ha rivolto ai giovani giovani nell'omelia. Il pullman 1 (Mattarello e Valsugana) ha raggiunto Salon de Provence dopo un viaggio durante il quale i ragazzi hanno riflettuto sulle parole del Papa, che ha esortato i giovani a "non temere, non avere paura". I ragazzi hanno condiviso le proprie paure e le reazioni al discorso del pontefice al Campo da Graça. Arrivati a destinazione, il pullman 1 ha visitato il centro provenzale, città di Nostradamus, con la fontana di muschio e i suoi saponifici.
Prossima tappa? Martedì 8 agosto sarà una giornata di viaggio per i cinque pullman che si apprestano a rientrare a Trento. Nel viaggio ci sarà il tempo di riflettere sulle impressioni e sugli stimoli di questa Giornata Mondiale della Gioventù (GMG).
La Messa con papa Francesco. La mattina al Parque Tejo - Campo da Graça è iniziata con una sveglia fatta di canti, in vista della Messa celebrata da papa Francesco. Della GMG, ha detto il Papa nell'omelia, "cosa riportiamo con noi nella valle della vita quotidiana? Brillare, ascoltare, non temere. Rispondo con queste tre parole". E ai giovani Francesco ha lanciato un appello: "A voi giovani Gesù dice non temete, non abbiate paura. Vi chiedo di ripetere con voi stessi, nel vostro cuore, queste parole: non temete". Dopo la Messa e il pranzo nel Campo da Graça, i 250 pellegrini trentini si sono incamminati per prendere i cinque pullman che li riporteranno a Trento dopo una tappa ad Avignone, Salon de Provence, Arles e Fontignan. Un viaggio sotto un sole cocente, con 39 gradi, e in mezzo a una folla di giovani che hanno partecipato alla Veglia e alla Messa al Campo da Graça, a cui alcuni residenti e gestori dei bar lungo la strada che porta alla ferrovia hanno offerto acqua (anche con le pompe) per fornire un po' di refrigerio.
Il saluto dell'arcivescovo Lauro. "Sono strafelice. E il motivo di questa felicità siete voi", ha detto monsignor Lauro Tisi ai giovani trentini prima della partenza dei pullman per Trento. "Vi consegno le due parole del Papa che mi hanno colpito. La prima è che ognuno vale, non c'è nessuno da scartare, e l'altra è quella sul non avere paura", ha detto l'Arcivescovo, che ha comprato 300 copie dell'instant book sulla tragedia di Cutro scritto dal direttore di Crotone News e presentato qualche settimana fa al Polo culturale diocesano Vigilianum. Le copie verranno consegnate ai partecipanti alla GMG prima dell'arrivo a Trento. All'Arcivescovo, invece, i giovani hanno regalato una cornice con la foto di gruppo scattata a Fatima dopo la Messa internazionale del primo agosto.
Prossima tappa? Si va verso quattro destinazioni diverse per ciascun gruppo: Avignone, Salon de Provence, Arles e Fontignan. Dopo la visita a queste cittadine, nella mattinata di martedì 8 agosto i pellegrini trentini partiranno per Trento, dove arriveranno in serata.
La partenza da Arranhó. Sabato 5 agosto i 250 pellegrini trentini hanno lasciato la comunità di Arranhó, che li aveva accolti calorosamente martedì sera, per dirigersi verso il Parque Tejo Campo da Graça, dove papa Francesco avrebbe tenuto la Veglia alle 20.45 (orario portoghese). È stata una giornata intensa, sotto un sole cocente, ma anche ricca di incontri e canti. Arrivati al Campo da Graça verso le 14, i giovani trentini hanno ingannato l'attesa con partite a carta e giochi a pallone.
La Veglia con papa Francesco. Papa Francesco ha attraversato la folla con la papamobile ed è arrivato al palco allestito a Campo da Graça, dove ha parlato a un milione e mezzo di persone giunte a Lisbona da ogni parte del mondo. "C'è solo una cosa gratis: l'amore di Gesù", ha detto il Papa, che ha iniziato il suo discorso con il tema della GMG, Maria si alzò e andò in fretta, tratto dal Vangelo di Luca. "Perché andare se nessuno le ha chiesto? Maria compie un gesto non richiesto e non dovuto. Maria va perché ama, e chi ama corre lietamente: questo è quello che ci fa fare l'amore", ha detto il pontefice, che ha citato anche il detto degli alpini: "Ciò che importa non è non cadere, ma non rimanere caduto a terra". E - ha aggiunto il Papa - "Quando vediamo qualche amico che è caduto, cosa dobbiamo farlo? Rialzarlo. Guardate quando uno deve alzare una persona. Che gesto fa? L'unico momento che è lecito guardare una persona dall'alto al basso è per aiutarlo a rialzarlo". Emozionanti i momenti di preghiera e adorazione, con il silenzio della folla di un milione e mezzo di persone. Folla che ha salutato il Papa con il grido "Viva il Papa" e con la canzone "Esta es la joventud del Papa".
A Montagnaga si prega guardando a Lisbona. In contemporanea alla veglia di Lisbona, almeno duecento giovani e animatori si sono dati appuntamento sabato 5 agosto al Santuario di Montagnaga di Piné per vivere un momento di preghiera in comunione con i loro coetanei in Portogallo. Dopo la preghiera insieme al Santuario, la cena al sacco, un rosario itinerante verso la Conca della Comparsa, alle ore 21.30 si è acceso il maxischermo posto davanti alla statua della Madonna (in linea con il tema mariano della GMG) con le immagini della veglia di Lisbona con papa Francesco. La veglia è stata preceduta dal messaggio del vescovo Lauro e dal Delegato dell’Area Annuncio don Mattia Vanzo.
Prossima tappa? Domenica 6 agosto alle 9 (10 ora italiana), papa Francesco terrà la Messa, in cui verrà annunciato anche dove si svolgerà la prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Dopodoché, dopo pranzo, i trentini prenderanno gli autobus e si metteranno in cammino per rientrare a Trento, con una tappa in Provenza
L'ultima catechesi ad Arranhó. È stato monsignor Lauro Tisi a tenere l'ultima catechesi per i 250 giovani trentini nel paese di Arranhó. L'Arcivescovo ha parlato di un "Dio che manda in tilt millenni di ricerca religiosa", perché "gli uomini - ha detto don Lauro - sono da sempre convinti che, per trovare Dio, bisogna costruire templi, fare operazioni complesse, fare i bravi così ‘Dio guarda in giù’. Maria scopre invece una cosa stupenda, che è Dio che va a casa loro". Una riflessione condivisa anche dal vescovo di Pordenone, don Giuseppe Pellegrini, che nell'omelia, commentando il Vangelo, ha detto: "Mi sono fermato sull’espressione ‘Gesù diventa motivo di scandalo’ per i suoi amici, per i suoi contemporanei. È un po’ forte come parola. Di solito siamo portati a parlare degli scandali non di Gesù, ma dalla sua Chiesa. Pensiamo al grande scandalo della pedofilia, della Chiesa quando non è capace di liberarsi da tanti beni, quando non è capace di stare con gli altri, quando si sente ancora una Chiesa superiore, principesca. Questo fa scandalo. Ma perché Gesù ha fatto scandalo? Credo che la risposta e il perché l’abbiamo già sentita questa mattina: perché non siamo stati capaci di accettare e di cogliere l’umanità di Gesù".
Per le strade di Lisbona e alla Via Crucis. Dopo il pranzo, l'ultimo preparato dalla comunità di Arranhó, e dopo uno scatto davanti alla chiesa di San Lorenzo con i giovani della Diocesi di Pordenone e con i volontari di Arranhó coordinati da padre Rui Cantarilho, i trentini sono partiti per Lisbona. C'è chi ha visitato la città, incontrando un sacco di persone dalla Spagna e dall'Italia, i due Paesi più rappresentati in questa GMG, e chi ha partecipato alla Via Crucis nella Colina do Encontro, al Parque Eduardo VII. Si è trattato del primo incontro ufficiale con papa Francesco a cui hanno partecipato i giovani trentini. “Vi faccio una domanda”, le parole che papa Francesco ha rivolto al popolo giovane della Gmg: “Io piango qualche volta? Ci sono cose nella vita che mi fano piangere? Tutti nella vita abbiamo pianto e ancora piangiamo, e Gesù piange con noi, perché lui ci accompagna nell’oscurità che c’è con il pianto”. "Ognuno di noi - ha aggiunto Francesco - dica adesso in silenzio perché piange nella vita. Gesù con la sua tenerezza asciuga le nostre lacrime nascoste. Vuole colmare con la sua vicinanza la nostra solitudine, vuole colmare le mie paure, le tue paure oscure, con la sua consolazione vuole spingerci ad abbracciarci. Amare è un rischio, e vale la pena correrlo, e lui ci accompagna sempre, è sempre vicino a noi in ogni tappa della vita".
Prossima tappa? Sabato 5 agosto i giovani lasceranno la comunità di Arranhó, che li ha accolti dall'arrivo in Portogallo, martedì scorso. Si va verso il Campo da Graça, dove in serata papa Francesco parlerà alle centinaia di migliaia di giovani arrivati a Lisbona per la GMG. La veglia inizierà alle 20.45.
La catechesi con don Enrico Trevisi. “È questo il momento giusto della vostra vita per avere un rapporto personale con Dio”, ha detto il vescovo di Trieste, don Enrico Trevisi, ai giovani di Trento e Pordenone che hanno partecipato al momento di catechesi che si è tenuto nella mattinata di giovedì 3 agosto nella chiesa di san Lorenzo, ad Arranhò. “È bello trovare persone fidate, che non hanno altro interesse che il vostro bene, con cui aprirsi. La comunicazione, talvolta, può essere difficile, perché non ci mettiamo in gioco fino in fondo, per paura. Tutti noi abbiamo sperimentato qualche esperienza di dolore. Le abbiamo condivise?”. “Qualcuno – ha aggiunto don Enrico Trevisi dopo aver condiviso la sua storia, con la perdita di suo padre quando era piccolo per un incidente sul lavoro - ha scritto che è più facile ascoltare gli altri che non noi stessi, ma da protagonisti, in mezzo agli altri, ci siete voi, e voi potete diventare protagonisti per loro”.
Nel pomeriggio un momento per visitare Arranhò. Non ha più di duemila abitanti la comunità di Arranhò, che ha accolto in maniera calorosa e vivace il gruppo di 250 pellegrini trentini arrivati per la Giornata Mondiale della Gioventù. Nel pomeriggio, i giovani hanno visitato il santuario di Nossa Senhora da Ajuda, che sorge, secondo la storia raccontata dal sacerdote del paese, padre Rui Cantarilho, nel posto in cui una bambina ebbe un’apparizione della Madonna, che le chiese di costruire propri lì la cappella. La festa della Madonna di Arranhò si celebra ogni anno tra il 7 e il 9 settembre. Dopo la visita al santuario, i pellegrini trentini hanno salito un monte che domina il paese, dove si trova il Moinho do Custodio, un mulino dismesso da cui si possono vedere i paesi circostanti.
Prossima tappa? Venerdì 4 agosto i giovani trentini assisteranno a una catechesi tenuta da monsignor Lauro Tisi. Nel pomeriggio, alle 14, partiranno alla volta di Lisbona dove, dopo una breve visita alla città, li attende la Via Crucis (ore 18) nella Colina do Encontro, al parco Eduardo VII. Sarà la prima occasione per incontrare dal vivo papa Francesco, che nei giorni scorsi avevano visto muoversi in macchina in città.
La catechesi con don Marco Busca e don Enrico Trevisi. La mattina, per i 250 giovani trentini partecipanti alla GMG, è iniziata con una catechesi condotta dai vescovi di Mantova e Trieste, don Marco Busca e don Enrico Trevisi. Molte le suggestioni lasciate dai due sacerdoti, tra cui l’importanza dell’unicità di ciascuno e l’importanza del limite anche nell’esperienza dell’amore. “Tutti nascono come originali ma molti muoiono come fotocopie”, ha detto don Busca citando il beato Carlo Acutis. “Alla fine della vita – ha aggiunto – Dio non ci chiederà ‘Ma perché non sei diventato qualcuno di importante?’, ma chi chiederà ‘Perché non sei diventato te stesso?’”. Don Trevisi, invece, ha parlato dell’esperienza del limite nell’amore: “Fare spazio all’altro, un amore generativo, comporta anche rinunciare a qualcosa. L’obiettivo non è il sacrificio, è l’amore, che si esprime dentro la grammatica della vita: il tempo, il limite, il sacrificio, le incomprensioni”. Hanno portato la loro testimonianza, nel corso della catechesi, anche le suore operaie suor Giulia Bertarelli, originaria della Val Rendena, e suor Giada Gagni di Brescia.
In partenza verso Lisbona, per la festa degli italiani. Dopo il pranzo offerto dalla comunità di Arranhò, i cinque pullman trentini sono partiti per Lisbona, che hanno potuto visitare prima della festa degli italiani, iniziata alle 20 (orario portoghese). Tra gli interventi, oltre a quello dell’insegnante e scrittore Enrico Galliano, c’è stato anche quello di don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele. “Ragazzi e ragazze, c’è bisogno di voi, portatori di una nuova linfa”, ha detto don Ciotti, che ha citato due riferimenti, due guide: il Vangelo e la Costituzione, “la testimonianza cristiana e la responsabilità civile. Occhio – ha aggiunto – che il Vangelo e la Costituzione non diventino dei soprammobili lasciati lì”. “Che senso ha – ha detto poi don Ciotti – sperare nella Risurrezione se qui sulla Terra non siamo capaci di far risorgere chi vive oppresso dalle ingiustizie, dalla paura, dalla violenza e dai ricatti delle mafie?”. “Dobbiamo essere più radicali, osare di più, avere più coraggio. Radicalità vuol dire dare alla speranza la forza dell’impegno”, ha aggiunto. Alla fine della festa, alla quale hanno partecipato quasi 65mila italiani, c’è stato anche l’intervento del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente CEI: “Credo che tutti noi, in questi giorni, ci stiamo allenando per imparare ad amare Gesù, a essere protagonisti”, ha detto Zuppi.
Prossima tappa? Mercoledì 4 agosto ci sarà un momento di catechesi, tenuto sempre dai vescovi di Trieste e Mantova, e un momento di conoscenza della comunità di Arranhò.
Il viaggio da Madrid a Fatima. Partono tutti da Madrid, dove hanno trascorso la notte, i 250 giovani trentini diretti alla GMG di Lisbona. Prima di arrivare nella capitale portoghese, però, l’ultima tappa intermedia del viaggio è Fatima, sede del Santuario eretto sul luogo delle apparizioni di Maria, madre di Gesù, a tre giovani pastori nel 1917. Anche per questo, in preparazione alla visita, durante il tragitto si recita il rosario e si ripercorre la storia dei tre pastorelli, Lucia, Jacinta e Francisco.
A Fatima, la Messa internazionale. L’arrivo del gruppo trentino al Santuario è puntuale poco prima delle 15, ora in cui si celebra la Messa internazionale, recitata in più lingue – inglese, portoghese, spagnolo e italiano -, e concelebrata anche dal vescovo di Trento Lauro Tisi, da don Mattia Vanzo e da alcuni degli accompagnatori spirituali al seguito della delegazione trentina. “Speriamo che amici e parenti, al rientro della GMG, vi dicano che avete una luce diversa negli occhi, e speriamo che la risposta sia questa: “Ho visto il volto di Dio e ho mostrato il mio volto a Dio”, il messaggio diffuso dall’omelia. A Fatima i pellegrini hanno incontrato quindi il carmelitano padre Carlo Della Valle, che da più di 10 anni vive nella cittadina portoghese dove è cappellano del Santuario per gli italiani.
Ad Arranhò, grande festa per l’accoglienza. Verso le 18 i cinque pullman ripatrono dal Santuario mariano con destinazione Arranhò, il piccolo centro a 35 chilometri da Lisbona dove i 250 trentini alloggeranno per tutta la settimana. Qui, ad accoglierli, una grande festa che ha coinvolto tutta la comunità, che si è ritrovata nella piazza della chiesa e ha accolto con un applauso l’arrivo dei pellegrini. Quindi, dopo le pratiche burocratiche, la suddivisione dei giovani per il pernottamento, chi accolto dalle famiglie di Arranhò, chi all’interno del locale palazzetto sportivo, ed una calorosa festa di benvenuto.
Cosa c’è in programma. Nella mattinata di mercoledì 2 agosto, mentre papa Francesco atterra a Lisbona, i giovani trentini vivranno il primo momento di catechesi, guidati dagli arcivescovi di Mantova e Trieste, Marco Busca ed Enrico Trevisi, mentre monsignor Tisi terrà le catechesi ai giovani di Modena e Pavia. I 250 trentini si recheranno quindi nel pomeriggio a Lisbona, dove in serata parteciperanno alla festa degli italiani.
G.Mel.
Il viaggio da Barcellona verso Madrid. Partenza di primo mattino per i 250 giovani trentini che partecipano alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Lisbona. In pullman i pellegrini si sono divisi in piccoli gruppi per riflettere sul brano del Vangelo di Matteo in cui viene presentato il viaggio dei Magi verso Betlemme, dove Gesù è appena nato. “Come i Magi, dobbiamo sognare in grande, fare sogni importanti che ci spingano a cercare qualcosa fuori di noi, qualcosa che ci realizzi”, suggeriva la riflessione proposta nel libretto che accompagnerà i giovani trentini per tutto il viaggio.
La catechesi nella chiesa di Nuestra Senora del Buen Suceso. Arrivati a Madrid, i cinque pullman si sono recati nella chiesa di Nuestra Senora del Buen Suceso, dove l’arcivescovo Lauro Tisi ha tenuto un momento di catechesi che ha preso le mosse dalle riflessioni dei giovani. “I Magi – ha detto monsignor Lauro Tisi – sono giovani, perché si mettono in viaggio e non permettono che gli venga imposta un’agenda precostituita. Mi piace immaginarli come dei giovani in Erasmus, che non subiscono la vita, ma che si lasciano trasportare”.
L’importanza dei sogni e Sant’Ignazio di Loyola. Nel corso della Messa che ha seguito la catechesi, monsignor Tisi ha citato Sant’Ignazio di Loyola in occasione della giornata a lui dedicata (31 luglio). “Sant’Ignazio, che ha fondato la compagnia di Gesù a cui appartiene papa Francesco, sosteneva che bisogna ascoltare i desideri per rilevare la presenza di Dio. Quando un desiderio si radica ed è forte, non si sfalda, è segno della presenza di Dio”.
Perché sono qui? “Alcuni di voi mi hanno chiesto perché sono qui con voi alla Giornata Mondiale della Gioventù”, ha detto monsignor Tisi. “Sono qui – ha aggiunto – perché mi sono detto che forse è meglio che vada con i giovani piuttosto che parlare dei giovani”. L’arcivescovo Tisi, arrivato a Lisbona, si separerà dal gruppo trentino per tenere i momenti di catechesi ai gruppi di Modena e Pavia, mentre i giovani trentini, assieme ai ragazzi e alle ragazze della diocesi di Pordenone, saranno guidati nei momenti di riflessione dai vescovi di Mantova e di Trieste, Marco Busca ed Enrico Trevisi.
Prossima tappa? Direzione Fatima. Si parte alle 8 di martedì primo agosto da Barcellona. I pellegrini trentini arriveranno nel primo pomeriggio a Fatima, dove, alle 15, sarà celebrata una Messa internazionale. Un primo, importante passo verso il clima della GMG.
M.Ma.
L’arrivo a Barcellona. È stata Barcellona la prima tappa del viaggio dei 250 giovani trentini che sono diretti a Lisbona, dove dal 1° al 6 agosto si svolgerà la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG). I cinque pullman sono arrivati a Barcellona alle 12.30 di domenica 30 luglio. Nella stessa giornata, papa Francesco ha chiesto alla comunità che si è radunata in Piazza San Pietro in occasione dell’Angelus di accompagnarlo con la preghiera in Portogallo, dove troverà ad accoglierlo 65mila pellegrini italiani e, stando al numero degli iscritti, 330mila pellegrini da tutto il mondo.
La Messa nella parrocchia di Nostra Senyora del Pilar. Dopo il deposito delle valigie negli alberghi, i pellegrini trentini hanno visitato Barcellona, passando dalla Rambla e dalla Sagrada Familia. Alle 17 il punto di ritrovo era fissato nella parrocchia di Nostra Senyora del Pilar, dove l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi e i sacerdoti che accompagnano i giovani trentini (don Mattia Vanzo, don Daniel Romagnuolo, don Luca Tomasi, don Daniele Armani, don Paolo Vigolani, don Francesco Viganò, don Michele Vulcan, don Duccio Zeni, fra Francesco Bogoni e padre Salustino) hanno celebrato una Messa.
Le parole dell’arcivescovo Lauro: “Dentro l’esistenza di ciascuno di noi possiamo trovare gioia”. Oltre alla fretta, che è il tema della GMG di Lisbona (“Maria si alzò e andò in fretta”, tratto dal Vangelo di Luca), nel corso dell’omelia monsignor Tisi ha pronunciato anche la parola gioia. Lo ha fatto citando la Sagrada Familia, simbolo della città di Barcellona. “Gaudì – ha detto monsignor Tisi – ha avuto l’incredibile intuizione di realizzare una cattedrale che sembra un castello di sabbia, all’interno della quale si trova la riproposizione della vita di Gesù nelle sue diverse fasi. Vorrei pregare il Signore perché in questi giorni possiamo frequentare la vita di Gesù, che ci racconta come dentro l’esistenza di ciascuno di noi possiamo trovare gioia”.
“La riva è sicura, ma a me piace combattere con le onde”. Sono queste le parole che ogni pellegrino italiano può leggere sulla borsa che gli è stata consegnata, che contiene appunto il “kit del pellegrino”. Ai giovani trentini è stata data anche una maglietta preparata da NOI Oratori, sulla quale si legge “C’è fretta nell’aria”. Fretta verso il futuro, secondo quanto ha detto l’Arcivescovo nella sua omelia a Barcellona. “In questa giornata – ha affermato monsignor Tisi – ho colto che c’è già il futuro in quello che fate, una bellezza e un’intraprendenza straordinaria. La vita non è uno spartito già dato, come nota Salomone, ma una serie di scelte e opportunità”.
Prossima tappa? Direzione Madrid. Si parte alle 8.15 di lunedì 31 luglio. Qui i giovani passeranno tutta la giornata (e una nottata). Nel programma è prevista una catechesi nella chiesa di Nuestra Senora del Buen Suceso.
M.Ma.