“Siamo tornati a casa distanziati, tra mascherine e tamponi, ma ci siamo. E quando ci è stato concesso di tornare bisogna saper ringraziare”. Le parole commosse del presidente del coro della Sosat, Andrea Zanotti, un anno fa ricoverato in rianimazione causa Covid, indicano lo spirito con cui, sabato 18 dicembre, la stesso coro e il settimanale Vita Trentina sono tornati a festeggiare insieme (una tradizione decennale interrotta dal Covid lo scorso anno) il comune anniversario di fondazione, 95 anni fa. Introdotto dal direttore del giornale Diego Andreatta, il concerto “Ritorno al Natale” ha visto in prima fila tra il pubblico il sindaco di Trento Franco Ianeselli e l’arcivescovo Lauro Tisi.
Ianeselli parla di intrecci tra diversità e “fiducia” come nuova sfida sociale e indica i giovani, citando don Lauro, come grande risorsa. L’Arcivescovo gli fa eco per sottolineare come “il coro della Sosat dia la possibilità di respirare un piccolo frammento di gioia”. “Credo – aggiunge Tisi – che in questo Natale, in queste feste, il regalo più bello che possiamo farci, gli uni gli altri, è provare a regalarci vicendevolmente qualche momento di gioia. Auguro questa sera e in questi giorni di credere che è ancora possibile gioire, fare festa”.
“L’armonia della voci (amalgamate con maestria da Roberto Garniga) diventa moto interiore che si fa preghiera”, rammenta Zanotti presentando il primo brano: “Preghiera trentina”. “Lo facciamo – spiega il presidente Sosat – nella nostra lingua madre, il dialetto, evocando il profilo delle nostre montagne, la bellezza di un’alba, lo scorrere delle acque, la fertilità dei campi, il soffio divino che fa bella la terra”. Un percorso che sembra descrivere anche i 95 anni del settimanale diocesano, chiamato oggi, pur con modalità e strumenti nuovi, a continuare a raccontare la “vita trentina”.