Dal 1° marzo al 30 novembre 2020 sono stati 206 i sacerdoti diocesani in Italia morti a causa diretta o meno dell’azione del Covid-19. Lo documenta il libro “Covid-19: preti in prima linea” scritto da Riccardo Benotti (Agenzia Sir), edizioni San Paolo.
Nella prima parte del libro, sono raccontate quattro storie scelte tra quanti hanno perso la vita durante la prima ondata della pandemia. Accanto ad esse, sono narrate quattro testimonianze di preti che hanno servito il popolo senza tirarsi indietro nel momento di massima crisi. La seconda parte del volume, invece, riporta i profili biografici e un’istantanea di ciascuno dei 206 sacerdoti diocesani morti in Italia in questi nove mesi a causa del Covid-19. Tra loro vi sono anche i 14 preti deceduti in quell’arco di tempo nella Diocesi di Trento che, insieme alla diocesi altoatesina, conta il 12% dei sacerdoti italiani che hanno perso la vita a causa del Coronavirus.
Ad essere coinvolto nella strage silenziosa è quasi un terzo delle diocesi: 64 su 225. La concentrazione delle vittime è nell’Italia settentrionale (80%), con un picco in Lombardia (38%), Emilia Romagna (13%), Trentino-Alto Adige (12%) e Piemonte (10%). Segue il Centro (11%) e il Sud (9%). Il mese di marzo è quello che registra il numero più alto di decessi (99), che rappresentano poco meno della metà del totale (48%); ad aprile la situazione migliora (27 morti) per degradare nella tarda primavera e durante l’estate (5 vittime complessive). Ad ottobre però la miccia si riaccende con i primi 7 decessi della seconda ondata, per poi rapidamente deflagrare nel mese di novembre con 68 morti (33%): è il periodo in cui si è registrato anche in Trentino il maggior numero di preti deceduti, in particolare alla Casa del Clero.
Il libro vuole essere un omaggio alla memoria di coloro che il Papa, nell’omelia della Messa in Coena Domini, ha definito “i santi della porta accanto”. A morire sono soprattutto i preti più anziani, con un’età media di 82 anni in linea con quella delle vittime di Covid-19 nella popolazione generale. Ma non sono soltanto i sacerdoti più fragili o ricoverati nelle case di riposo ad andarsene: oltre 40 di loro, infatti, hanno massimo 75 anni (20% del totale), ovvero l’età limite prevista dal Codice di Diritto canonico per svolgere il ministero di parroco.