“Cristo è Risorto nella vostra straordinaria dedizione, nella gratuità e generosità del vostro spendervi senza riserve, nel vostro rischiare la vita fino a morire per noi“. Sono le parole con cui l’arcivescovo Lauro Tisi si è rivolto agli operatori sanitari nella s. Messa nella cappella dell’ospedale s. Chiara di Trento domenica 24 maggio, solennità dell’Ascensione. Un modo per dire grazie a tutti coloro che si sono spesi senza sosta all’apice dell’emergenza Covid-19. A concelebrare a fianco dell’arcivescovo, padre Davide Negrini, cappellano del nosocomio; erano presenti anche il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, l’assessore alla salute e politiche sociali Stefania Segnana, il dirigente del Dipartimento salute e politiche sociali Giancarlo Ruscitti.
“E’ un inno all’umano – aggiunge l’Arcivescovo – ciò che abbiamo visto fare da voi. Una meravigliosa conferma alla lucidità delle parole evangeliche che ravvisano nel servire, nel dare la vita, nello spendersi, l’habitat dentro il quale trovare il senso profondo del nostro esistere. In voi, trovo realizzate queste parole che rivelano il senso profondo dell’Ascensione del Signore: l’esplosione della fiducia di Dio nella possibilità affidata agli uomini, grazie al dono dello Spirito Santo, di “fare le sue opere e di farne di più grandi”. Cari operatori sanitari, siete il documento, la prova provata che non possiamo vivere senza gli altri; l’altro non è la tua morte ma la tua vita, quando viene a mancare diventi più povero“.
E ancora: “All’interno delle strutture sanitarie e assistenziali, abbiamo un formidabile patrimonio esistenziale, fatto di uomini e di donne che considerano assolutamente normale: prendersi cura, farsi prossimo, mettersi a disposizione senza clamori. Questo è semplicemente Vangelo vivo“.
“Dobbiamo dirvi grazie, a nome di tutta la comunità trentina, per la tenerezza e la delicatezza con cui avete accompagnato gli ultimi istanti dei nostri cari che sono morti, senza poter contare sulla vicinanza dei propri familiari. Non vorrei -ha concluso don Lauro- ci dimenticassimo della vostra straordinaria lezione d’amore”.
FOTO: GIANNI ZOTTA