“Iniziamo un Triduo pasquale sofferto, per tante ragioni, non ultima quella che ci vede, come comunità cristiana, impossibilitati a ritrovarci insieme per celebrazioni che appartengono al cuore stesso della nostra fede”: lo dice don Ivan Maffeis, trentino d’origine, sottosegretario e portavoce della Conferenza Episcopale Italiana, riflettendo sul Giovedì Santo, giorno nel quale si fa “memoria viva della cena del Signore”.
“I nostri sacerdoti -prosegue don Ivan- celebreranno senza popolo, ma per tutto il popolo, affideranno al Signore la sofferenza dei nostri ammalati e la preoccupazione delle nostre famiglie, invocheranno la sua misericordia per i defunti, chiederanno per ciascuno il grande dono di non perdere la bussola in mezzo a questa tempesta e di non perdere la speranza. Viviamo questo Triduo ricordando che nessuno è tanto grande come quando serve.”
Don Ivan, a lungo direttore del settimanale diocesano Vita Trentina, nel numero in edicola questa settimana (leggibile gratuitamente online in tempo di emergenza sanitaria), ha anche contribuito con uno dei 15 interventi per ragionare sul tema “siamo tutti nella stessa barca”, riprendendo la frase celebre di papa Francesco durante la sua preghiera in piazza San Pietro deserta. Una riflessione sulle “fotografie” che rimarranno impresse di questa “stagione sospesa”.