“Dagli uomini-selfie non possono arrivare né figli né idee, solo solitudine e morte”. Le parole lapidarie dell’arcivescovo Lauro – accanto al ministro della Famiglia Elena Bonetti – risuonano all’inaugurazione del Festival dell Famiglia nel pomeriggio di lunedì 2 dicembre al Teatro Sociale di Trento. L’ottava edizione della manifestazione organizzata dalla Provincia di Trento (Agenzia per la famiglia) pone al centro fino al 7 dicembre il tema della denatalità. Con monsignor Tisi e Bonetti, sul palco anche il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, il rettore dell’Università Paolo Collini e il presidente del Forum delle associazioni familiari; Gigi De Palo. Secondo l’Arcivescovo, all’Inverno demografico si accompagna anche l'”inverno del generare idee nuove“, “tante affermazioni, poche domande, letture manichee che sono sintomo di una fatica a portarsi sul terreno del guardare alla vita con speranza e sogno, con positività”. Quindi l’affondo sui selfie, specchio del percepirsi “principio e fine del mondo, mentre ognuno -i ncalza l’Arcivescovo di Trento – è figlio di una storia di comunità perché “dietro il mio nome – sottolinea – c’è una trama di volti e di incontri”. Al contrario, secondo Tisi “agli “uomini-selfie mancano le domande e alla fine manca anche la voglia di generare, perché a quest’uomo manca la voglia di creare novità”. Un accenno, infine, alla sua storia personale, quando don Lauro rimase orfano di padre: “Ho sperimentato il soccorso di una comunità che si muoveva senza burocrazia e che ha fatto sì che il mio primo paio di pantaloni l’ho comprato a 24 anni (scatta l’applauso della sala). E da questo mondo che nascono i figli, mentre dagli uomini-selfie non possono arrivare né figli né idee, solo solitudine e morte”, ha concluso l’Arcivescovo. FOTO ZOTTA
Festival della Famiglia, dedicato alla denatalità. Vescovo Tisi: “Dagli uomini-selfie non arrivano né figli né idee”
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