È tornato alla Casa del Padre nel pomeriggio di sabato 6 luglio, il vescovo emerito di Adria -Rovigo Lucio Soravito de Franceschi. Era ricoverato da qualche giorno presso l’ospedale civile di Udine a causa dell’aggravarsi delle condizioni di salute. È tutta la diocesi di Adria-Rovigo ad elevare per lui una preghiera forte e accorata al Signore della vita perché accolga la sua anima a cantare la liturgia del Cielo dopo averla cantata nella liturgia qui in terra. Gaudete in Domino semper – Rallegratevi sempre nel Signore era il suo motto episcopale, un invito alla gioia che ha fatto suonare nei dodici anni intensi vissuti in Polesine dove aveva fatto il suo ingresso come vescovo il 18 luglio del 2004 succedendo al vescovo Andrea Bruno Mazzoccato. Nato a Mione di Ovaro (Udine) l’8 dicembre 1939, ha frequentato gli studi medi inferiori e superiori nel Seminario di Udine, conseguendo il diploma di maturità classica nel 1958. Completati gli studi teologici, è stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1963.Negli anni successivi – mentre svolgeva il suo ministero presbiterale – ha proseguito gli studi teologici, conseguendo la Licenza in Sacra Liturgia e la Laurea in Teologia con specializzazione Pastorale presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, con una tesi su: “Orientamenti per un progetto di catechesi degli adulti in Friuli oggi”. Successivamente ha continuato la sua formazione catechetica, approfondendo la riflessione sulla catechesi degli adulti, la formazione dei catechisti e la pastorale della famiglia. È stato eletto vescovo di Adria-Rovigo il 28 maggio 2004, consacrato nella Cattedrale di Udine l’11 luglio, iniziando il Suo ministero in Diocesi il 18 luglio successivo. La sua rinuncia al ministero è stata accettata dal Santo Padre il 23 dicembre 2015. Dopo la rinuncia al governo pastorale della diocesi si era ritirato prima presso il vescovado di Adria collaborando presso la parrocchia della cattedrale durante il Giubileo della Misericordia e poi presso la diocesi di Udine. Negli anni vissuti in diocesi di Adria-Rovigo ha animato la comunità polesana a partire dal progetto triennale per gli anni 2005-2008 dal titolo emblematico Annunciatori di gioia e di speranza che ha condotto la diocesi fino al ventottesimo Sinodo diocesano celebrato con grande entusiasmo da parte del vescovo Soravito nei tre anni successivi. Non si possono poi dimenticare nei dodici anni di episcopato in Polesine le Giornate Eucaristiche diocesane vissute nell’Anno dell’Eucaristia 2005 indetto da papa Benedetto XVI e la visita pastorale nella quale ha incontrato tutte le parrocchie della diocesi, riunite per Unità pastorali. Tutto il suo episcopato è stata una spinta verso la comunione tra le parrocchie per uscire dal campanilismo verso una chiesa famiglia di famiglie.Non sono mancate le fatiche e le resistenze lungo il suo ministero in diocesi che ha concluso affidando alle mani del Vescovo Pavanello una chiesa in cammino ancorata a Cristo Signore e desiderosa di essere popolo che annuncia la Misericordia di Dio. È tutta la diocesi allora, in quest’ora di dolore per la perdita di un vescovo caro alla memoria della gente, ad affidare al Padre di ogni Misericordia il suo pastore emerito consapevole del bene ricevuto dal suo instancabile desiderio di annunciare la gioia del vangelo.
Le esequie, alle quali ha partecipato anche l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi, sono state celebrate mercoledì 10 luglio alle 17 nella cattedrale di Rovigo.