(21 aprile) A poche ore dalla lunga veglia con l’annuncio della Risurrezione (a cui si riferiscono le immagini di Gianni Zotta), solenne pontificale pasquale in cattedrale a Trento, presieduto all’arcivescovo Lauro Tisi.
“Nella storia – esordisce nell’omelia – manca un corpo al bilancio della violenza; un uomo si è visto restituire quello che per amore ha accettato di perdere. Il suo volto ha i lineamenti di Gesù di Nazareth. Il Risorto dice la nostra grandezza. Se Cristo è risorto, davvero grande è l’uomo. Siamo molto di più – concretizza don Lauro – dei nostri profili digitali, dei like sulle pagine social, della reputazione mediatica. Siamo dono, gesto di tenerezza, spazio di riconciliazione, slancio di gratuità. In una parola: siamo terra buona, siamo scintilla e indizio di Dio. Nella fedeltà al quotidiano, la risurrezione ha il sapore dell’onestà, del rispetto della parola data, del pensare non all’interesse di oggi ma a quello di domani, del piegarsi sul volto di chi fa più fatica, della capacità di uscire dalla spirale della ritorsione e dell’offesa”.
In allegato testo integrale omelia