(14 aprile) S. Messa nella Domenica delle Palme (senza la tradizionale processione dalla basilica di s. Maria Maggiore, causa pioggia), questa mattina in cattedrale a Trento con l’arcivescovo Lauro Tisi. Nell’omelia invita la Chiesa trentina a “non sottrarsi all’ascolto” e denuncia l’”assordante silenzio dell’uomo”, che sembra “aver perso le ragioni per vivere: da qui – sottolinea – esce la violenza, in tutte le sue forme, che spesso segna i giorni e le notti degli uomini e delle donne del nostro tempo”. “Parallelamente – nota l’Arcivescovo – sperimentiamo l’assenza del bisogno di Dio. Egli sembra non essere più necessario nella partita della vita. Semplicemente, lo s’ignora”.
Da questo giorno, in cui la Chiesa fa memoria dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, preludio alla sua passione e morte (sintesi della Settimana Santa), esce però una parola nuova: “perdona loro”. “Il silenzio del Calvario – secondo don Lauro – ci fa conoscere un Dio inedito, ci mostra la sua profonda intimità: l’essere pienamente libero da sé”. “Essere liberi da se stessi – rilancia Tisi –, questo è il paradiso”. “La beatitudine dei discepoli di Gesù, che è beatitudine per ogni uomo, è percepire che il bene va fatto anche quando dovesse apparire improduttivo o perdente. Essenziale per l’uomo è seminare, non raccogliere”.E conclude: “Con questo Dio, l’umano torna ad essere abitato. Parole come servizio, gratuità, perdono scaldano di nuovo il cuore”.
In allegato testo integrale omelia
foto Zotta
tutte le celebrazioni della Settimana Santa in cattedrale.